TEATRO E BAMBINI: UN FANTASTICO CONNUBIO

“Sapete che cosa significa amare l'umanità? Significa soltanto questo: essere contenti di noi stessi. Quando uno è contento di sé stesso, ama l'umanità.”  (Dal libro: “Ciascuno a suo modo” - Luigi Pirandello,  1924)

Perché consiglio spesso ai bambini di intraprendere un percorso teatrale. 

Il teatro è un luogo di condivisione. Non si apprendono solo movimenti e battute, ci si scambiano parole, gesti, impressioni ed emozioni:   esiste un dialogo da far "vivere". I bambini, recitando, apprendono le dinamiche relazionali, socializzano e imparano la condivisione sia da un punto di vista  pratico che da un punto di vista emotivo. 

Si impara qual è il proprio potenziale espressivo, quanto è importante il senso di appartenenza  ad un  gruppo oltre che lo scambio interpersonale.  Il teatro è inoltre un mezzo  per esplorare e tirar fuori le proprie risorse comunicative e creative. Si imparano i diversi linguaggi del teatro: quello del  corpo (l'espressione corporea dona al bambino un canale in più per liberarsi dalle sue ansie e  paure); della voce;  della fantasia.

Il teatro è soprattutto linguaggio del  corpo. Da  questa dimensione non si può prescindere  per crescere bene. Attraverso il proprio corpo, e l'esercizio delle sue potenzialità, si possono esprimere emozioni e stati d'animo, si possono esternare  pesi e preoccupazioni non verbalizzate, rimaste silenti.

Si impara “a giocare” con le emozioni rendendo  possibile una crescita relazionale prima ancora che artistica, potenziando la conoscenza di sé e degli altri, la capacità di ascolto, la comprensione interpersonale, la motivazione, l'empatia, l’assertività.  

Sì, la gestione delle emozioni può essere imparata: muovendosi sul palcoscenico, interagendo con i coetanei e con gli adulti di riferimento. Gestire i diversi tipi di emozioni che si sperimentano a teatro significa anche saper gestire diversi tipi di emozioni, speculari alle sensazioni che possono sopraggiungere anche in ogni altro momento della vita. L'agitazione la paura, l'attesa, l'impazienza e la soddisfazione. Recitando si recita inconsapevolmente la vita stessa e se ne apprendono le dinamiche. 

È necessario ed indispensabile  educare all’emotività, tanto più in un mondo in cui la sovrabbondanza di stimoli si accompagna a crescenti difficoltà di relazione.

 

Le abilità espressive dei bambini, sono   valorizzate e incrementate progressivamente. Il bambino ha  la possibilità  di allenarsi all'uso della creatività e al pensiero divergente, può coltivare l'ascolto di se stesso e degli altri, sviluppando così  una relazione positiva. 

Un altro grande privilegio dell’attività teatrale  è che è in grado di aumentare l'autostima anche in quei bambini che si sentono estremamente insicuri e in balìa del giudizio degli altri. Il teatro rende indipendenti perché sviluppa il sé, aiutando il bambino a percepirsi come meravigliosamente unico e indispensabile. 

Attraverso  il teatro il bambino  esprime se stesso. Non solo. Ha la possibilità di fare un'esperienza che mette radici nella  propria anima. 

 

Dott.ssa Cristina Bernucci

Psicologa - Psicoterapeuta

Il teatro è un utile  strumento per il  benessere psicologico di grandi e piccoli 

Download
Ma come mai funziona? Come può la recitazione curare i disagi psicologici?
Intanto è importante ricordare che l'essere umano non è costituito da corpo e mente, ma da un sistema corpo-mente in cui è fuorviante parlare di due parti, poiché l'aspetto fisico e quello psicocognitivo sono due lati della stessa medaglia, vicendevolmente influenzantisi e decisamente inscindibili: ciò che deriva da questa precisazione è che tutto ciò che avviene da una parte ha delle invariabili conseguenze sull'altra, per cui l'attività fisica ha degli effetti sui processi psicologici (in movimento).
psicoearte.pdf
Documento Adobe Acrobat 8.1 MB